Chi siamo

Il Grop de la Mèscres de Cianacei e Gries si dedica alla conservazione e alla valorizzazione della tradizione del Carnevale ladino. In Val di Fassa, il Carnevale inizia il giorno di S. Antonio (17 gennaio, Desleèr Carnascèr) e si conclude il Martedì Grasso con il suggestivo rito del Brujèr Carnascèr.

Il nostro gruppo, pur concentrandosi sulle esibizioni durante questo periodo, porta avanti questa antica e autentica tradizione anche con uscite nel corso dell’anno, contribuendo a mantenere viva la memoria e lo spirito del Carnevale fassano, tra maschere, gesti e rituali che da secoli animano le nostre comunità.

Breve storia!

Il Grop de la Mèscres de Cianacei e Gries affonda le sue radici in una tradizione antichissima, poi documentata dai primi anni ’60, quando le formazioni del paese si dedicavano alle mèscres e ai rituali del Carnevale ladino. Per motivi oggi sconosciuti, questa prima esperienza si interruppe, lasciando una traccia preziosa ma sospesa nel tempo.

La rinascita del gruppo avvenne nel 1997, in occasione della prima edizione della festa Te Anter i Tobié. Fu grazie alla passione e all’entusiasmo di un gruppo di giovani del paese che la tradizione venne ripresa e riportata al centro della vita comunitaria. Animati dal desiderio di custodire, far rivivere e tramandare le antiche mèscres, essi diedero nuovamente vita a Canazei e Gries alla tradizione del Carnevale ladino.

Una persona indossa una maschera teatrale con un grande naso e atteggiamento esagerato, vestita con abiti tradizionali e decorazioni, mentre tiene uno strumento musicale, durante un evento o una festa all'aperto.
Gruppo di persone in costume tradizionale con teste elaborate, in un paesaggio montano, probabilmente partecipanti a una festa o festival.

Il Carnevale ladino rappresenta uno dei riti più antichi e affascinanti delle valli alpine, le cui origini risalgono a tradizioni pagane che si sono conservate nel tempo, anche con l’avvento del Cristianesimo. È una festa che va oltre il semplice divertimento: è un’occasione in cui il sacro e il profano si intrecciano attraverso gesti, maschere e simboli tramandati di generazione in generazione.

Le mèscres incarnano gli spiriti che ritornano sulla terra, figure che guidano il passaggio tra stagioni, vite e mondi invisibili. Da sempre la partecipazione a questi riti era riservata agli uomini, che mettevano in scena scene mascherate di vita contadina, trasformando i gesti quotidiani in veri e propri simboli di fertilità, protezione e prosperità per la comunità.

Ogni esibizione mantiene un legame stretto con i riti propiziatori pagani, che celebrano la ciclicità della natura e il ritorno della vita. I balli, i movimenti e le coreografie non sono mai casuali: ciascun gesto porta con sé un significato rituale, e le mèscres, con i loro abiti e le loro faceres, trasformano chi le indossa in strumenti vivi della memoria collettiva, custodi di una tradizione che continua a parlare, anche oggi, nel cuore della Valle di Fassa.